mercoledì, dicembre 28, 2005

Dopo Disneyland Paris, in Francia si passa a L’Imaginarium...

L’Imaginarium, la magie des bulle, è il nuovo tentativo di promuovere i vini spumanti francesi fuori dalla terra dello Champagne. Un parco tematico dedicato alle bollicine che aprirà la prossima primavera in Borgogna, vicino a Nuits-Saint-Georges, nella sede del gruppo Boisset. Attività ludiche e interattive in pieno stile Disneyland ma con il plus del finale educativo, per conoscere le bollicine in ogni fase della loro produzione, dalla vigna fino all’arrivo sulle nostre tavole. La visita si svolgerà in tre fasi: la prima di scoperta interattiva, la seconda durante la quale verrà proiettato un film che avrà come eroina proprio una bolla, e la terza che si concluderà, per il vero piacere dei visitatori, con una degustazione di tre vini (che presumo saranno i crémants di Louis Bouillot, che fa appunto parte del gruppo Boisset). Inutile dire che non mancherà il negozio dei souvenir all’interno del parco!
L’ideatore di questo progetto è il négociant borgognone Boisset, che si è avvalso della collaborazione di grandi nomi della scenografia per la realizzazione del parco tematico. A gestire il parco sarà però Joachim Schafer, già responsabile dell’ente turismo della Côte d’Or. L’intenzione è quella di approfittare al tempo stesso del crescente turismo del vino, ma anche di quello industriale – il parco si troverà infatti all’interno della sede del Gruppo Boisset. Si prevedono 30mila visitatori il primo anno, e il doppio successivamente.

Foto di Mark Miller

domenica, dicembre 18, 2005

Project Genome - la psiche del consumatore secondo Constellation Wines US

Quest'autunno Constellation Wines US ha presentato uno studio fatto in collaborazione con la Copernicus Marketing Consulting che traccia un profilo del DNA del consumatore di vino di qualità (e cioè che ha acquistato nel mese precedente l'intervista, almeno una bottiglia al prezzo di almeno 5 dollari. Una specie di "Sinottica" di Eurisko, ma wine-focused. Il panel ha incluso oltre 3500 persone, che hanno risposto a circa 100 domande. Le domande erano incentrate su aspetti prettamente psicologici come attitudini e motivazione, e altri più direttamente commerciali come abitudini di acquisto e consumi, ma con attenzione anche alle attività svolte nel tempo libero.
Ne è risultata una suddivisione del consumatore in 6 categorie principali.
Enthusiasts - entusiasti (12%) - elemento caratterizzante: sono coinvolti in ogni aspetto del consumo, dalla scelta della bottiglia alla condivisione di questa con amici e parenti. Si studiano le etichetta ma anche le riviste specializzate e sono contenti poi di parlare di quello che hanno imparato con i loro cari.
Image seekers - attenti all'immagine (20%) - elemento caratterizzante: hanno bisogno di sentirsi sofisticati e divertenti, avventurosi e alla moda. Tipicamente, se non sono sicuri su quale vino comprare, comprano quello più costoso perché il prezzo più elevato li rassicura ma possono scegliere anche in base all'etichetta!
Savvy shoppers - acquirenti saggi (15%) - elemento caratterizzante: sono alla ricerca del grande vino a un prezzo vantaggioso, puntano diritto all'isola promozionale; sono convinti che un ottimo vino non deve necessariamente costare una fortuna.
Traditionalists - tradizionalisti (16%) - elemento caratterizzante: puntano al vino dell'azienda conosciuta, con una lunga storia alle spalle.
Satisfied sippers - degustatori soddisfatti (14%) - elemento caratterizzante: non si curano di quello che bevono né tanto meno di bere sempre lo stesso vino perché preferiscono andare sul sicuro quando lo propongono agli amici o in famiglia.
Overwhelmed - spaesati (23%) - elemento caratterizzante: con tutta l'offerta di vini a scaffale, sono persi e hanno bisogno di descrizioni chiare - in retroetichetta ma anche nella disposizione dei prodotti a scaffale, e meglio ancora dei consigli di un esperto nel punto vendita o nel ristorante. Hanno paura di sbagliare nella scelta del vino.

Come ha dichiarato José Fernandez, presidente e CEO di Constellation Wines US, "questi risultati ci danno un nuovo e impressionante livello di conoscenza dei bisogni e delle preferenze del consumatore."
Per approfondimenti

domenica, dicembre 04, 2005

Attenzione ai vini australiani

Finora la competizione australiana aveva riguardato una fascia relativamente bassa di prezzo che ha inondato i mercati internazionali sgomitandosi la strada a scapito anche dei vini italiani.

Sono emersi tuttavia in questi ultimi mesi alcuni segnali che fanno pensare a un riposizionamento dei vini che vengono da "Down Under". Già quest'estate, in occasione dell'Australian Wine Marketing Conference numerosi relatori avevano esortato a puntare alla fascia di prezzo (e qualità) medio-alta. Ora entra in gioco anche Jamie O'Dell, direttore generale della Foster's Wine Estate che ha esortato i produttori australiani a puntare a un posizionamento più elevato per risolvere il problema della sovrapproduzione di vini in Australia.

Vitisphere, a questo proposito, fa notare come negli USA la crescita del mercato vinicolo è trainata da vini di prezzo superiore a $15, e in questa fascia i vini australiani rappresentano solo lo 0,5% del mercato mentre è proprio su questi prezzi che sono cresciute di recente le nostre esportazioni.
Attenzione quindi ai concorrenti australiani che da indiretti, seguendo i termini del marketing, hanno tutta intenzione di diventare concorrenti diretti.
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